Le pastarelle, oggi biscotti, dolci e salate, anticamente erano i dolci per eccellenza e si potevano mangiare soltanto nelle feste importanti dell’anno. A Natale, a Pasqua o nelle feste dei Santi patroni, in ogni casa le tavole si riempivano di questi dolci, morbidi o friabili non aveva importanza, ma tutti particolarmente gustosi, fatti con pochi ingredienti, semplici e rigorosamente freschi. I dolci, così come li conosciamo oggi, invece, si potevano gustare solo ai matrimoni o in qualche caso, in occasione di battesimi, comunioni e cresime. A Pasqua le pizzachiene (dolci ripieni con ricotta e pezzetti di cioccolato) e i tortani (pane dolce di forma circolare con uvetta e canditi) non mancavano mai. L’impasto veniva preparato in casa e successivamente cotti al forno pubblico. In qualche paese c’era anche quello alimentato a paglia. I torroni rigorosamente solo a Natale ed era anche l’occasione per spedirli ai congiunti emigrati, in Italia e nel resto del mondo. Oggi riprendendo e rivisitando a livello artigianale le antiche ricette, in ogni comune i forni e le pasticcerie sfornano queste leccornie seguendo rigorosamente la tradizione tramandata nel tempo. La produzione del torrone è una tradizione consolidatasi nei decenni. I Croccantini di San Marco dei Cavoti e di Montefalcone di Val Fortore ne rappresentano l’eccellenza per quanto concerne la prelibatezza e l’utilizzo di materie prime semplici e naturali ma sempre di primissima qualità.